I NOSTRI ITINERARI:
IL CAMMINO DI CAPO FINISTERRA
L’itinerario è stato realizzato grazie a Dania Pellegrini, Coadiutore del cane in attività assistite di Pet Therapy, educatore cinofilo a Varese e compagna di viaggio di Bonnie & Clyde e Andrea Bellorini. www.clydetherapy.it
Molte persone decidono almeno una volta nella vita di affrontare il Cammino di Santiago: qualcuno per ricerca spirituale, altri per ricercare se stessi.
Decidere di condividere questo viaggio con un cane è una scelta azzardata che può rendere l’esperienza del Cammino ancora più dura e difficile, ma credetemi ne vale la pena!
Il fedele amico ci seguirà sempre, anche oltre ai suoi limiti: prima d’intraprendere questa esperienza, bisogna aver presente che le capacità fisiche del nostro cane condizionano notevolmente la quantità di chilometri giornaliera, e quindi anche la sua durata complessiva. Ciò significa che si può decidere d’intraprendere l’intero Cammino di Santiago, ma bisogna mettere in conto che probabilmente il compagno a quattro zampe non sarà in grado di terminarlo.
Il percorso tradizionale attraversa la Francia, la Spagna, fino a raggiungere il capoluogo galiziano. L’antico Cammino non termina nella famosa Santiago di Compostela, ma procede fino a toccare l’oceano: si tratta di ben ottocento chilometri di scarpinata per la durata media di circa un mese.
L’impresa si rivela ardua per qualunque umano e lo è ancora di più per qualsiasi cane.
Io ed il mio fedele compagno raccontiamo il nostro Cammino: raggiungiamo in macchina Santiago di Compostela e poi ci avventuriamo nel Cammino di Capo Finisterra.
IL NOSTRO ITINERARIO: IN VIAGGIO VERSO SANTIAGO DI COMPOSTELA
Partenza: Varese
Arrivo: Santiago di Compostela
Distanza totale: 1900 km
Distanza per tappe: Varese – Rieux- Volvestre, 969 km – 11.32 h; Rieux- Volvestre – Bilbao, 404 km – 4.04 h; Bilbao – Santillana del Mar, 124 km – 1.34 h; Santillana del Mar – Santiago di Compostela, 447 km – 5.00 h.
Durata del viaggio: 4 giorni
Toulouse e Rieux-Volvestre
Tolosa è la prima tappa: attraversiamo il Traforo del Frejus e dopo quasi 10 ore di guida raggiungiamo la città francese. Proprio qui, nella capitale culturale dell’Occitania, ci siamo imbattuti nel primo inconveniente di viaggio: tutta la zona circostante il campeggio (da noi scelto precedentemente) era stata occupata abusivamente da soggetti poco raccomandabili!
Rimbocchiamo la retta via e decidiamo di approdare in un pittoresco paesino a neanche un’ora dalla città che ci siamo appena lasciati alle spalle: Rieux- Volvestre.
Il piccolo comune medioevale è situato nell’Alta Garonna e fa parte dell’associazione “i più bei paesi di Francia”. Qui è possibile trovare un alloggio, oppure potete fare come me e Clyde che abbiamo passato la notte in tenda appena fuori dalle porte di Rieux- Volvestre.
Bilbao
Il giorno seguente ci aspettano altre quattro ore di percorrenza.
Attraversiamo la Spagna nord-orientale in direzione San Sebastian, per poi dirigerci verso la seconda tappa del nostro spettacolare tragitto: Bilbao.
Uno dei monumenti da visitare di questa stravagante città è la Cattedrale di Santiago: il monumento in stile gotico, dedicata a San Giacomo, sorge su un tratto del percorso del famoso Cammino ed è la principale chiesa di Bilbao. Dopodiché, abbiamo perlustrato il centro storico di Casco Viejo, la Basilica de Begona, ed il particolare ponte in cristallo Zubizuri, che ricollega i due lati della città.
Altri luoghi tipici sono sicuramente i parchi: Parque de Dona Casilda, che al suo interno ha sede il Museo di Belle Arti, ed il folcloristico Parque Etxebarria – creato dalla dismessa della precedente acciaieria, tutt’oggi ricordata dall’alta ciminiera che lo caratterizza. Infine, il vero simbolo di Bilbao: il Guggenheim Museum con tutte le sue opere d’arte contemporanea. Passeggiando all’esterno dell’artistica struttura, possiamo ammirare molte delle sue opere permanenti: nella piazza incontriamo subito Puppy di Jeff Koons – il famoso cane gigante (West Highland terrier) interamente ricoperto di fiori, l’aranya Mamà di Louise Bourgeois – l’enorme ragna con l’addome pieno di uova, El gran arbre i l’ull d’ Anish Kapoor – le grandi sfere che riflettono l’intero paesaggio, les brillants Tulipes di Jeff Koons e sopra al ponte de La Salve appare un grosso arco trionfale rosso realizzato da Daniel Buren per celebrare il decimo anno di vita del museo.
Proprio nei pressi del Guggenheim, si innalza la Torre Iberdrola: un grattacielo in vetro che spicca altissimo nel cielo cittadino.
Quattro zampe a Bilbao
Bilbao è una delle poche città spagnole pet-friendly: gli scodinzolanti compagni possono entrare in tutti i parchi; nel centro città e nei dintorni esistono ben 45 hotel che accettano il loro soggiorno.
Attualmente sulle metropolitane di Bilbao possono salire solo cani di piccola taglia (non oltre i 10 kg), ma io ed il mio gigante quadrupede di 33 kg abbiamo scoperto che è in atto una petizione in cui si chiede al governo di Biscaglia di ammettere qualsiasi cane sulle metropolitane.
All’interno del Guggenheim il compagno cane non può entrare, ma Bilbao è piena zeppa di parcheggi sotterranei: trovate un fresco parcheggio, abbassate un poco i finestrini dell’auto, rifocillate la travel bowl d’acqua fresca ed andate a visitare il museo.
Il fedele amico deve essere ben preparato a stare da solo in macchina, perché se così non fosse potrebbe entrare in uno stato di ansia e paura. Perciò è indispensabile stabilire un “dialogo”, capace d’informarlo del nostro imminente allontanamento e che dunque non c’è nulla di cui preoccuparsi, perché ben presto torneremo da lui.
“Resta” è la nostra parolina magica: io visito in tutta tranquillità l’eclettica arte del Guggenheim, mentre Clyde sonnecchia indisturbato sul sedile di guida.
Continuiamo la perlustrazione urbana e ci imbattiamo in un favoloso posto chiamato “Belfos y Trufas”: si tratta di un innovativo bar per cani, dove il nostro amico potrà gustarsi un vero e proprio aperitivo composto da ingredienti rigorosamente pensati per la sua giusta dieta.
Santillana del Mar
Dopo aver perlustrato la grande città, io ed il mio fido compagno decidiamo di rimetterci “on the road”.
Santillana del Mar dista solo un’ora e mezza da Bilbao: questa cittadina medioevale affacciata sulla costa Cantabrica è famosa per il suo centro storico e per la Collegiata di Santa Juliana, da cui lo stesso comune prende il nome “Santillana”.
Qui abbiamo trascorso la notte nell’Altamira Camping Park, dove gli amici animali sono ammessi in tutto il campeggio e nei bungalow.
Il mattino seguente ci siamo alzati prestissimo per girovagare nel grazioso centro storico di Santillana del Mar. Clyde ha scorrazzato libero nelle silenziose viette medioevali completamente sgombre dal solito turismo. Prima di ripartire occorre fare visita alla famosa Collegiata di Santa Juliana, uno dei monumenti romanici più rappresentativi della regione e del Cammino del Nord.
Santiago De Compostela
Il nostro ultimo viaggio sul quattro ruote dura altre cinque ore: attraversiamo il principato delle Asturie, entriamo in Galizia e ci dirigiamo verso la sua Capitale. Finalmente siamo a Santiago di Compostela!
A questo punto potete chiedere informazioni all’Ufficio del Turismo della città, in Rúa do Vilar 63.
Oppure dirigetevi direttamente verso la Piazza Obradoiro, il cuore della mistica città in cui si erge maestosa la famosa Cattedrale ed il palazzo di Raxoi (attualmente sede del comune di Compostela). L’intero complesso storico di Santiago rientra nel Patrimonio dell’Umanità Unesco, ed è immenso. Vicoli, labirinti in pietra, chiese romaniche e gotiche accompagnate dalle tipiche melodie dei Ribeca (piccoli strumenti medioevali a corde) descrivono l’atmosfera dell’affascinante Santiago.
Io e Clyde consigliamo una bella passeggiata nelle pittoresche Ruo do Franco e Rua do Vilar adatta per chi vuole assaggiare specialità gastronomiche galiziane. Assolutamente da non perdere sono: il grande Parco dell’Alameda dal quale si può ammirare la facciata della Cattedrale che spicca all’orizzonte, il Museo do Pobo Galego ed il Museo de las Peregrinaciones.
Quattro zampe a Santiago
Uno dei principali problemi nell’affrontare il Cammino con il proprio scodinzolante amico è trovare un alloggio adatto anche a lui, perché le strutture per pellegrini non sono pensate per ospitare i cani: in alcuni albergues i quadrupedi non sono assolutamente ammessi, in altri lo sono ma devono dormire fuori ed in altri ancora sono accettati ma in base al numero di persone presenti nel dormitorio o alle loro dimensioni. Clyde è incrociato con un pastore Belga Malinois e pesa più di 30 kg. Lui stesso testimonia che è possibile affrontare il Cammino anche con un cane di una certa importanza, basta prendere alcune precauzioni: prenotare giornalmente la struttura di alloggio avvisando in anticipo della scodinzolante presenza e portare con se una tenda utile per ogni evenienza.
Noi abbiamo passato la notte nell’Albergue Acuario: qui vi faranno firmare una liberatoria per eventuali danni procurati dall’animale, e se gli alloggi brulicheranno di pellegrini, le gentili signore improvviseranno l’allestimento di un bagno/camera in cui potrete riposarvi in solitaria con il vostro fedele amico.
L’avventura inizia dalla piazza principale di Santiago; un ultimo saluto alla Cattedrale e si parte alla ricerca delle piccole conchiglie blu e gialle che ci indicheranno la retta via per raggiungere il nostro punto d’arrivo: Finisterre, il cui nome significa “fine della terra”.
La tradizione tramanda che, dopo aver raggiunto Santiago, i pellegrini concludevano il Cammino sul punto più estremo della costa europea: oggi rappresentato dal Faro di Finisterre e dalla pietra miliare del “chilometro zero”.
Inoltre, la candida spiaggia che caratterizza Finisterre è il luogo in cui gli antichi raccoglievano la famosa “Concha” o “Conchiglia di Santiago”, simbolo di fortuna e testimone del compiuto pellegrinaggio.
Prima tappa Negreira: centri abitati, campagne e caratteristici boschi d’eucalipto descrivono i primi 21 km di percorso. Dopo poco più di 2 km raggiungiamo la località di Sarela de Baixo, in cui si attraversa il ponte medioevale sul fiume Roxos. Proseguiamo verso il comune di Ames, dopodiché inizia l’ascensione verso Mar de Ovellas da dove si può ammirare una vista stupenda sulla Valle di A Maía. Pian piano si discende fino a raggiungere la fortezza medioevale di Negreira.
Io e Clyde abbiamo pernottato nell’Albergue privato Iua.
Seconda tappa Olveiroa: il secondo giorno è decisamente più impegnativo: 33,5 km che si estendono in paesaggi completamente diversi da quelli del giorno precedente. I centri abitati diminuiscono radicalmente e ci ritroviamo a camminare in scenari silenziosi e solitari decorati da piccoli granai in pietra chiamati horreos, tipiche costruzioni del nord-ovest della Spagna. Con le occorrenti fermate raggiungiamo il Ponte di Olveiroa, una volta giunti nel villaggio siamo certi che il vostro compagno a quattro zampe sarà ben accetto alla Casa Loncho: ottime camere e un piccolo bar situato appena sotto dove potrete cenare e passare una bella serata con il vostro scodinzolante amico.
Terza tappa Cee: il giorno seguente si riparte pronti per affrontare altri 23 km di cammino. Dapprima si scende verso il Villaggio di Hospital in direzione Corcubion e poco dopo ci ritroveremo ad imboccare una strada che ci conduce ad una rotonda che indica la Biforcazione del Cammino: Muxia (a destra) o Finisterre (a sinistra).
Il terzo giorno Clyde, anche se ben allenato, iniziava a dare segni di stanchezza: spesso si poneva alle mie spalle a passo lento e la maggior parte della giornata ero io a trasportare il suo zainetto. Fate attenzione a ciò che il vostro amico peloso vi comunica e ricordate che i cani hanno bisogno di dormire dalle 10 alle 18 ore giornaliere.
Insieme decidiamo di prendere la strada diretta per Finisterre, essendo appunto la più breve. A fine giornata raggiungiamo finalmente il paesino gotico in cui abbiamo trovato alloggio in un grazioso Albergue in totale stile hippie: Albergue A Casa da Fonte.
Quarta tappa Finisterre: siamo pronti per affrontare gli ultimi 17 km!
Passiamo davanti alla famosa chiesa di Santa Maria de Xunqueira e proseguiamo verso San Roque. A poco poco davanti a noi appare l’immenso oceano Atlantico che ci accompagna per tutto il tragitto fino alla candida spiaggia di Langosteira, siamo giunti a Finisterre!
Percorriamo l’intera spiaggia e accompagnati dalle solite conchiglie sparpagliate per il paese ci direzioniamo verso il faro di Capo Finisterre.
Alla fine della salita ecco darci il benvenuto la Pietra del km0 che conferma chiaramente la fine della nostra impresa.
Stanchi e logori siamo rimasti sdraiati sulle rocce per ore, fino al tramontare del sole. Non potete perdervelo, è il dono più bello del Cammino di Finisterre.
Io e Clyde consigliamo: Albergue privato Do sol e da Lua.
IL PELLEGRINO A QUATTRO ZAMPE: CONSIGLI DI VIAGGIO
Prima di proiettare il nostro inconsapevole amico in un’esperienza di tale difficoltà, è necessaria una preparazione educativa e fisica per tutelarlo durante il viaggio ed il cammino:
Ottima socializzazione con l’autovettura – il cane deve essere totalmente a suo agio durante il lungo viaggio e ben abituato a restare al suo interno in nostra assenza, perché gli imprevisti sono sempre in agguato.
Ottima conoscenza di alcuni esercizi base come il richiamo ed il “resta”: importantissimi per una corretta comunicazione cane/umano.
Ottima capacità, da parte del cane, di stare in mezzo a tanta gente ed in spazi chiusi – occorre fare molte esperienze prima della partenza.
Buona socializzazione con gli utili o obbligatori accessori da portare durante il cammino – il cane va abituato in anticipo ad indossare le scarpette, lo zaino per cani e la museruola a basket.
Almeno un mese prima della partenza è indispensabile attuare un programma di allenamento graduale: la principale difficoltà non sta nel dover camminare quotidianamente per più di 20 km, ma di doverne fare altrettanti il giorno seguente e quello dopo ancora.
Durante il periodo di training bisogna monitorare le sue condizioni e stabilire qual’è effettivamente il suo limite di resistenza.
La durata della preparazione all’evento e la tempra del cane possono dipendere dall’età, dalle caratteristiche fisiche – quindi anche dalla razza, e dalle attività metodiche fisiche o mentali alla quale noi stessi lo abbiamo abituato precedentemente.
Inoltre, l’allenamento aiuterà a rinforzare i cuscinetti delle zampe che dovranno essere sempre controllati durante il Cammino: alla fine di ogni giornata lavateli e applicate della vaselina liquida per evitare eventuali lesioni.
Per entrare in Spagna con il cane è obbligatorio appropriarsi del Passaporto per animali da compagnia, che viene rilasciato dal Dipartimento Veterinario della ASL. In esso deve risultare il numero del microchip e la vaccinazione contro la rabbia: gli animali sprovvisti di passaporto non possono uscire dall’Italia e l’antirabbica va effettuata almeno ventuno giorni prima della partenza.
Nel bagaglio del quadrupede lasciamo un posticino adibito per il suo pronto soccorso: garze, cerotti, disinfettante (il Betadine è il migliore), lo Streptosil in polvere per cicatrizzare piccole ferite, l’acqua ossigenata e l’Enterogermina o Florentero ACT sono ottimi per eventuali mal di pancia; il Dontral cani, invece, serve a combattere la tenia, un parassita intestinale che appare all’interno delle feci. Questo vermiciattolo candido è innocuo se viene eliminato fin da subito, e può essere trasmesso al cane dagli animali selvatici (e non) del luogo.
In Spagna la museruola per le taglie medio/grandi è obbligatoria e raccomando la tipologia detta Basket, sconsigliando vivamente il modello in nylon: quest’ultimo non permette al cane di aprire la bocca per eliminare il calore, causandogli così un notevole aumento delle temperatura corporea che normalmente verrebbe espulso.
Oltre al comune guinzaglio potrebbe risultare comoda una lunghina da lavoro dai tre ai cinque metri: fantastica per i passaggi nei paeselli sparsi su tutto il cammino.
Lo zaino apposito per cani è similissimo ad una bisaccia e possiede una tasca per lato dove riporre gli accessori utili per il fido avventuriero.
Però, questo simpatico oggetto potrebbe risultare molto fastidioso per il cane se non viene utilizzato nel modo corretto: il quadrupede va abituato gradualmente ad indossarlo, prima da vuoto e poi pian piano iniziamo ad inserire dei piccoli pesi. Il carico deve essere equivalente da una tasca all’altra per non sbilanciare il nostro quadrupede durante la gita e dev’essere 1/10 del suo peso corporeo meno 1. Per esempio il mio amico a quattro zampe pesa 30kg, 1/10 di 30kg corrisponde a 3kg, meno 1 corrisponde ad un massimo di 2kg che il mio Clyde può portare nel suo zaino: 1kg nella tasca di destra e 1kg nella tasca di sinistra.
Infine, sconsiglio di partire con il fido pellegrino durante i mesi estivi: io e Clyde ci siamo stati a Settembre.
Buon Cammino!
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