I NOSTRI ITINERARI:
L’ISOLA D’ELBA A QUATTRO ZAMPE
L’Isola d’Elba è una tra le più belle mete italiane, che può essere esplorata anche insieme al nostro amico a quattro zampe.
L’itinerario è stato realizzato grazie a Dania Pellegrini, Coadiutore del cane in attività assistite di Pet Therapy, educatore cinofilo a Varese e compagna di viaggio di Bonnie e Clyde. www.clydetherapy.it e Andrea Bellorini.
Il nostro itinerario
Io ed il mio compagno a quattro zampe siamo partiti in auto dal nostro piccolo paese lombardo, e una volta giunti nella bellissima Toscana ci siamo diretti verso il porto della città di Piombino. Attorno alla zona portuaria ci sono molti parcheggi liberi in cui è possibile lasciare l’automobile per tutta la permanenza all’isola.
Noi abbiamo scelto i traghetti di Moby con tratta Piombino – Cavo: gli amici quadrupedi sono ben accetti, possono accedere a tutti i ponti esterni; sono escluse le aree comuni (bar e ristoranti); devono essere muniti di biglietto di viaggio, museruola, guinzaglio e la vaccinazione di base.
Finalmente ci siamo imbarcati e in trenta minuti di navigazione raggiungiamo la fantastica isola.
L’idea è quella di percorrere a piedi tutta la costa orientale dell’Elba da nord a sud: il punto di partenza è Cavo, mentre la meta da raggiungere è l’inesplorata penisola di Punta Calamita, la quale viene considerata uno dei luoghi più panoramici e selvaggi del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
L’isola è particolarmente ospitale per gli scodinzolanti amici – anche per le taglie forti come il mio Clyde, un simil Pastore Malinois che pesa più di trenta chili di massa e tenerezza – infatti, la normativa regionale prevede il loro libero accesso in tutti i luoghi pubblici, comprese le spiagge – piccola eccezione per Rio nell’Elba e Porto Azzurro, che hanno comunque degli spazi specifici come Dog Beach; inoltre, non è necessaria nessun tipo di vaccinazione obbligatoria come l’antirabbica.
Una volta raggiunta la meta finale si può intraprendere la strada di ritorno sui pullman che accettano senza problemi le scodinzolanti presenze.
Il nostro trekking a quattro zampe
Partenza: porto di Cavo
Arrivo: Punta Calamita
Distanza totale: 33 km
Distanza per tappe: Cavo – Ortano, 12 km; Ortano – Spiaggia di Barbarossa, 11 km;
Spiaggia di Barbarossa – Porto Azzurro, 1 Km; Porto Azzurro – Punta Calamita, 9 km.
Tempo stimato: 4 giorni (solo andata)
Difficoltà: facile
Primo giorno
Da Cavo ci incamminiamo costeggiando la sua omonima spiaggia per poi continuare su strada asfaltata, allontanandoci per un po’ dal mare. Pian piano riappare alla nostra sinistra la costa, e la strada ci porta ad attraversare la frazione di Rio Marina.
Continuiamo sulla stessa via fin quando raggiungiamo un bivio: prendiamo la così
chiamata Strada per Ortano fino a raggiungere l’omonima spiaggia.
Qui, immerso tra le colline rigogliose abbiamo trovato un fantastico campeggio Pet-friendly: il Canapai Village – località Ortano.
Il campeggio si amplia su più dislivelli, così io ed il fido compagno siamo riusciti ad accaparrarci in una delle piazzole situata sulla tonda cima del colle: la nostra
piccola tenda domina l’intero villaggio, mentre si scorgono dei piccoli scorci di mare tra i pendii circostanti.
Oggi abbiamo percorso 12 km.
Secondo giorno
Ripercorriamo a ritroso la strada di Ortano e ben presto ci ritroviamo
nuovamente sulla carreggiata per Porto Azzurro: ad un certo punto svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni Spiaggia di Reale – Terranera, discendiamo verso il litorale e ci troviamo a passeggiare su una fenomenale spiaggia nera. In fondo, appare una lingua di sabbia che divide il mare da un piccolo laghetto color verde smeraldo circondato da rocce color ruggine: siamo giunti al surreale Lago di Terranera, così chiamato perché le sue sponde sono ricche di minerali come ematite e pirite (ferro). Il laghetto non è balneabile, ma si può fare un bagno nel vicino mare.
Poco distante, ci imbattiamo nel secondo campeggio Pet-friendly che affaccia direttamente sulla spiaggia di Barbarossa: il Camping Arrighi – i cani soggiornano gratis se pernottiamo in tenda!
Oggi abbiamo percorso 11 km.
Terzo giorno
Dedichiamo questa giornata a riposarci e a girovagare nei dintorni: il Comune di Porto Azzurro dista solo un chilometro dalla spiaggia di Barbarossa. Seguiamo un sentiero di terra arancione circondato da una folta vegetazione di pini ed eucaliptus, quando, poco prima di raggiungere Porto Azzurro, spunta tra gli scogli, sotto di noi, una minuscola spiaggia di sassi coperta da una grotta: proprio in questa piccola cavità decido di passare la terza notte del nostro avventuroso trekking a quattro zampe.
Quarto giorno
All’alba, ho già smontato la tenda e siamo pronti per raggiungere il
Comune di Capoliveri, per poi inoltrarci nella miniera di Punta Calamita: quest’ultima è raggiungibile percorrendo la strada per la fattoria dei Ripalti. Dopo un paio di chilometri sulla destra si scorge una sbarra chiusa dalla quale si scende al mare verso i cantieri abbandonati della miniera; proseguendo il percorso in suggestivi scenari lunari, giungo ad un’area dello scavo dove l’accumulo di acqua ha creato un laghetto rosso ruggine.
Infine, raggiungiamo il punto più estremo di Punta Calamita decorato da una scogliera completamente nera. Dall’alto dei corvini faraglioni si vede una lunghissima e desolata spiaggia: qui, io ed il mio compagno abbiamo passato un’intera giornata circondati da una silenziosa natura selvaggia.
Oggi abbiamo percorso 9 km.
Consigli di viaggio
L’Isola d’Elba è sicuramente la meta perfetta per affrontare un’avventura con i nostri amici cani, ma lasciate che vi consigli dei piccoli accorgimenti per intraprendere il nostro trekking. Il simpatico quadrupede deve rispettare in modo ottimale il richiamo del compagno umano, soprattutto se si attraversano aree in cui è facile incontrare la fauna selvatica: un maldestro inseguimento giocoso potrebbe risultare rischioso, sia per lo scodinzolante giocherellone che per il povero mal capitato selvatico!
Il contatto diretto con la fauna autoctona mette a rischio la trasmissione di pericolose malattie, come la rabbia (veicolata dalle volpi) o la pseudorabbia trasmessa dai cinghiali – di cui l’isola è piena. Infatti, durante l’itinerario qui sopra citato, ci siamo imbattuti (forse per sbaglio) in stretti sentieri boschivi che potrebbero portarvi a scavalcare le recinzioni in ferro anti cinghiale: fate attenzione!
Se affrontate un qualsiasi trekking con l’amico quattro zampe in un parco naturale è
fondamentale ricordarsi la paletta ecologica richiudibile e tascabile per ripulire le sue deiezioni: l’ alimentazione domestica è completamente diversa da quella degli amici del bosco, i quali potrebbero venire a contatto con batteri per loro molto pericolosi.
Viceversa, evitiamo di far bere l’amico cane da ruscelli o pozzanghere; potrebbero essere contaminati da batteri o parassiti come la tenia, che sono le principali cause di problemi gastro-intestinali.
Consigliamo di mettere nello zaino una comodissima Travel Bowl (ciotola da viaggio) accompagnata da una borraccia e per i quadrupedi furbetti che non hanno ancora appreso il significato del richiamo una lunghina d’addestramento (dai cinque ai dieci metri di lunghezza).
Qui sotto il link della nostra Google My Maps super personalizzata, buona isola!
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