Lago Maggiore con il cane: I Pizzoni di Laveno

I NOSTRI ITINERARI: IL LAGO MAGGIORE A QUATTRO ZAMPE

Oggi Bonnie e Clyde ci accompagnano fino ad uno dei punti panoramici più spettacolari del Lago Maggiore.

L’itinerario è stato realizzato grazie a Dania Pellegrini, Coadiutore del cane in attività assistite di Pet Therapy, educatore cinofilo a Varese e compagna di viaggio di Bonnie e Clyde e Andrea Belloriniwww.clydetherapy.it 

Il nostro itinerario
Punto di partenza: Vararo (q. 739 m) Valcuvia
Punto d’arrivo: terza cima dei Pizzoni (q. 1035
m)
Dislivello di salita: 600 m
Tempo di salita: 1,50 h circa
Difficoltà: E – livello escursionisti
Periodo consigliato: tutto l’anno
Tipo di percorso: Sentiero segnato
Libro di vetta:

La nostra scalata a quattro zampe
Partiamo dalla città di Varese e passando per Gavirate ci dirigiamo verso il paese di
Cittiglio: da qui si prende la Strada Provinciale 8 e percorriamo la via Vararo in direzione Nord, avviandoci verso il Passo del Cuvignone.



Proseguiamo per altri 7 chilometri sino alla piccola frazione di Vararo, dove troviamo fin da subito un ampio parcheggio sterrato dove lasciare il nostro quattro ruote.
Ci volgiamo verso sinistra in direzione del cimitero che sorge tra due grossi prati e
affrontiamo il primo pezzo di cammino su strada asfaltata.
Oltrepassato il cimitero e quando la strada per il Cuvignone aumenta di pendenza continuando verso destra, noi seguiamo la carreggiata a sinistra: traversiamo la strada in falsopiano e ben presto raggiungiamo l’abitato di Casere, piccola frazione di Laveno Mombello.

Dopo circa 800 metri dalla partenza, appare sulla destra una deviazione in salita segnalata da bolli bianco rossi che ci permette di ricongiungerci alla strada che porta al passo del Cuvignone.
Camminiamo su asfalto ancora per 500 metri proseguendo per il Cuvignone, quando ad un certo punto, ci spostiamo a sinistra su un sentiero boschivo per risalire al Passo del Barbè – il percorso è ben segnalato da dei segni di vernice giallo/verdi.

Ben presto, raggiungiamo facilmente la via che da inizio alla nostra salita a quattro zampe sui Pizzoni: il sentiero si inoltra nel fitto bosco, conducendoci verso la prima cima decisamente poco esposta (q. 986 m); poi, continuiamo sul crinale che aumenta di dislivello fino alla totale apertura della macchia selvatica, e iniziamo a scorgere la croce metallica della seconda vetta (q. 1018 m).
Giunti al suo culmine siamo rimasti affascinati dal panorama spettacolare che si apre sul lago, tanto che abbiamo deciso di consumare il nostro picnic abbarbicati alla croce di vetta.
Dopo la rilassante sosta, abbiamo proseguito sulla vertiginosa cresta erbosa fino a
raggiungere l’ultima elevazione dei Pizzoni quotata 1035 m.

Il panorama alla vista di Bonnie & Clyde.

Consigli di scalata
Clyde indossa un semplice collare con la fibbia a scatto – perfetto per ogni tipo di evenienza, perché può essere sganciato velocemente e con facilità – ed è munito di zainetto (apposito per cani) ben equipaggiato d’acqua fresca, Travel Bowl, gustosi spuntini e una lunga corda d’arrampicata provvista di moschettoni – utilissima, perché potrebbe capitare che il curioso quattrozampe possa scivolare in qualche anfratto da cui non riesce a risalire.

Invece, Bonnie indossa una comoda pettorina ad H: adatta a questi tipi d’escursioni, garantisce un migliore controllo anche nelle situazioni d’emergenza.
Gli scodinzolanti arrampicatori possono affrontare tranquillamente scampagnate ad alta quota, purché il loro stato di salute sia ottimo: prima di avventurarsi in alta montagna, prima di tutto occorre fare visita al veterinario, che valuterà le condizioni fisiche del compagno quadrupede.

I cani possono soffrire il mal di montagna – la pressione atmosferica si abbassa e di conseguenza si riduce drasticamente l’ossigeno nell’organismo, anche se di solito quest’ultimo può verificarsi intorno ai 1.500 ed i 2.500 metri.
Perciò, I Pizzoni di Laveno sono perfetti per una tranquilla scalata
a quattro zampe: la vetta principale raggiunge solamente i 1.035 metri e le tempistiche di salita non sono troppo lunghe – quindi facili da gestire per un cane in buona salute.

La scalata della seconda cima dei Pizzoni può rivelarsi la più difficoltosa: in questa parte è meglio privare gli scodinzolanti esploratori di ogni tipo d’impiccio che possa bloccarli tra le rocce durante l’ascesa: lo zaino rischia d’ impigliarsi in qualche masso e l’uso del guinzaglio può far perdere ad entrambi (cane ed umano) l’equilibrio – gli amici quadrupedi non hanno mani che gli permettono di far presa sul pendio, ma quattro zampe capaci di balzare agilmente su per il dirupo.
Una volta giunti alla croce di vetta, i nostri amici possono oziare con noi sul cucuzzolo – basta stare molto attenti che non vadano da soli ad esplorare i pericolosi pendii.

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