I NOSTRI ITINERARI:
LE CASCATE DI FERRERA CON IL CANE
L’itinerario è stato realizzato grazie a Dania Pellegrini, Coadiutore del cane in attività assistite di Pet Therapy, educatore cinofilo a Varese e compagna di viaggio di Bonnie & Clyde e Andrea Bellorini. www.clydetherapy.it
Il nostro itinerario
Le Cascate di Ferrera sono un angolo di paradiso situato nell’omonimo comune di Ferrera nella provincia di Varese. Questo luogo è celebre per le sue tre meravigliose cascate, le quali sono facilmente raggiungibili perché molto vicine al centro abitato.
Partiamo in auto da Varese inoltrandoci sulla lunga strada che attraversa i comuni
della Valganna. Prima oltrepassiamo Ghirla costeggiando il suo piccolo lago, raggiungiamo Cunardo e poi ci dirigiamo verso il piccolo comune situato sulle colline: Ferrera di Varese.
La principale attrazione di questo paesino sono proprio le sue rapide ed in particolare la cascata Fermona (la più famosa delle tre). Il merito dello spettacolare trio è tutto del torrente Margorabbia: scorre in direzione sud-nord, andando a percorrere tutta l’alta Valganna, che attraversa come immissario ed emissario alcuni laghetti della provincia (Lago di Ganna e Lago di Ghirla), continua il suo percorso nelle Prealpi varesine e, verso il paese di Cunardo, si inabissa in un sistema di grotte chiamate Pont Niv, Antro dei Morti, Grotte di Villa Radaelli e Grotte del Traforo.
Il torrente riemerge nei pressi del paese di Ferrera dando origine alla cascata Fermona con un salto di ben 27 metri d’altezza.
Punto di partenza (a piedi): Bar “La Cascata”, Via Cesare Battisti
Punto d’arrivo (a piedi): cascata Fermona
Tipo di percorso: sentiero segnato
Distanza: 287 metri
Difficoltà: media, la discesa della cascata Fermona è molto ripida
Periodo consigliato: primavera/estate
Il percorso a quattro zampe
Partiamo in automobile dalla città di Varese e dopo circa 20 km raggiungiamo il paesino di Ferrera di Varese.
Una volta arrivati nella zona centrale di Ferrera, parcheggiamo presso il bar “La Cascata”: proseguiamo a piedi sulla Via Cesare Battisti, oltrepassiamo la scuola materna e poi svoltiamo a destra sulla Via Alessandro Volta. Giriamo nuovamente a destra sulla ciclabile ed in poche centinaia di metri troviamo davanti a noi il cartello in legno della cascata Fermona munito di freccia: scendiamo a sinistra sullo scosceso sentiero che ci porta nel bosco e ben presto appare sotto di noi il meraviglioso salto della Fermona.
Continuiamo sul percorso ben segnato ma molto ripido: in alcuni punti occorre aggrapparsi alle radici degli alberi per non scivolare perché lo steccato appare
non del tutto stabile.
Dopo la scoscesa camminata ci siamo imbattuti nel freddo torrente: il suo guado è stato facile e anche divertente perché l’acqua è fortunatamente bassa.
Terminate le varie peripezie, finalmente appare davanti a noi la meravigliosa cascata: il Margorabbia si getta da 27 metri d’altezza nel sottostante bacino,
dando origine ad un piccolo angolo di paradiso circondato da bosco e rocce verdi di muschio.
Un picnic è esattamente quello che ci vuole prima di ripartire alla ricerca delle altre due cascate. Bisogna risalire lo stesso sentiero a ritroso fino al tratto finale di ciclabile: oltrepassiamo un ponticello, subito svoltiamo a sinistra e passeggiamo su un piccolo sentiero che corre lungo il torrente. Poco dopo, e senza neanche troppa fatica, ci troviamo di fronte al salto più piccolo dei tre – di soli 3 metri d’altezza.
Per raggiungere la cascata più nascosta e meno conosciuta abbiamo dovuto
nuovamente guadare il Margorabbia, arrampicandoci sopra alla graziosa cascatella. Superato un passaggio un pochino difficile – con rischio di caduta nell’acqua – siamo giunti ai piedi della “gemella della Fermona“, nonché l’ultima cascata del nostro scodinzolante tour.
Consigli di percorso
Noi suggeriamo vivamente di visitare le tre meraviglie di Ferrera nei mesi più
caldi: ghiaccio e pioggia potrebbero rendere la discesa alla cascata Fermona pericolosa; il pendio è breve ma abbastanza impegnativo, perciò è meglio munirsi di scarpe apposite per i trekking.
I cani non abituati ad affrontare determinati tipi di percorso potrebbero ritrovarsi
in difficoltà, come anche i quattro zampe non amanti dell’acqua. In questi due
casi, consiglio di avventurarsi, almeno per la prima volta, solo nella cascata più
piccola: il sentiero è facilissimo ed il cane non è obbligato a dover guadare nessun ruscello.
Durante la discesa alle Fermona sarebbe meglio sguinzagliare lo scodinzolante
avventuriero per facilitare ad entrambi la calata. Giunti sul fondo della scarpata,
bisogna inevitabilmente attraversare il piccolo torrente per poter raggiungere il
salto della Fermona: Clyde è alto al garrese poco più di 60 cm e, in alcuni punti, l’acqua corrente gli arriva anche oltre la pancia.
Se l’amico quadrupede dovesse ritrovarsi in difficoltà, è opportuno non lasciarlo
solo dall’altra parte del guado: occorre tornare da lui, riagganciare il guinzaglio
ed affiancarlo durante l’attraversata.
Anche durante i periodi di più caldi questo angolo lombardo è perfetto per il fido compagno: l’ombra del bosco pervade ovunque e si è totalmente circondati da refrigeranti corsi d’acqua. L’unico inconveniente è che nei mesi estivi il bacino della Fermona si riempie di bagnanti. Perciò, noi preferiamo visitare questo incantevole luogo quando ancora nessuno osa buttarsi fra le gelide acque del Margorabbia, pur mettendo in conto di trovare gli steccati della discesa un po’ fuori uso.
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