Ricerca sulla longevità nei cani: una nuova frontiera per estendere la vita, anche umana

Gli scienziati stanno esplorando la possibilità di utilizzare farmaci per aumentare la longevità dei cani, con l’obiettivo di migliorare anche la durata e la qualità della vita umana. Studi recenti dimostrano che i cani, grazie alla loro vicinanza ambientale e comportamentale con l’uomo, rappresentano un modello promettente per la ricerca sulla longevità.

LOY-002: una pillola per allungare la vita dei cani

La startup biotech statunitense Loyal, parte di Cellular Longevity, lancerà all’inizio del prossimo anno la pillola LOY-002, una compressa giornaliera al sapore di carne, progettata per estendere di almeno un anno la vita sana dei cani. Secondo Celine Halioua, fondatrice e CEO di Loyal, il farmaco agisce riducendo i cambiamenti metabolici legati all’età e rallentando il processo di invecchiamento. “Non stiamo creando cani immortali,” ha dichiarato Halioua. “L’obiettivo è prolungare la salute, riducendo il ritmo dell’invecchiamento.” Questo approccio potrebbe fornire indicazioni rilevanti per prevenire il declino legato all’età negli esseri umani, data la somiglianza tra le malattie legate all’età nei cani e nell’uomo.

Il progetto Dog Aging e l’uso della rapamicina

Negli Stati Uniti, il Dog Aging Project sta conducendo il primo studio longitudinale su larga scala sugli animali in un ambiente naturale, analizzando l’effetto della rapamicina, un farmaco economico già utilizzato come immunosoppressore per i trapianti umani. La rapamicina ha dimostrato di aumentare la longevità e ritardare i disturbi legati all’età nei topi, migliorando la funzione cardiaca e cognitiva. Il progetto mira a verificare se bassi dosaggi di rapamicina possano aggiungere fino a tre anni di vita sana ai cani. Daniel Promislow, biogerontologo e co-direttore del progetto, ha evidenziato che questa ricerca è “anni luce avanti rispetto a ciò che è possibile fare sugli esseri umani”, grazie alla possibilità di condurre studi equivalenti a decenni di osservazioni umane.

Implicazioni per la salute umana

Le ricercatrici del progetto, tra cui Kate Creevy, stanno analizzando come i dati raccolti possano avere ricadute sulla salute umana. Ad esempio, le analisi su cani sterilizzati prima e dopo l’età riproduttiva potrebbero fornire informazioni utili per comprendere meglio gli effetti della menopausa e di interventi chirurgici come l’isterectomia nelle donne. “Se avremo successo con i cani, potremo utilizzare questi dati per estendere anche la vita sana degli esseri umani,” ha dichiarato Promislow.

Sfide e prospettive future

Nonostante i progressi, la ricerca sulla longevità umana è ostacolata dall’assenza di un biomarcatore universalmente accettato per misurare l’invecchiamento. Jamie Justice, esperta in gerontologia alla Wake Forest University, sottolinea che, senza un consenso scientifico su un semplice test del sangue per valutare l’impatto dei farmaci sull’invecchiamento, sarà difficile tradurre i risultati ottenuti sugli animali in applicazioni umane. “Stabilire parametri condivisi per misurare l’invecchiamento deve diventare la priorità,” ha affermato Justice. Questo permetterebbe di accelerare gli studi e portare i risultati sul mercato.



Il miglior sito per organizzare la tua vacanza a quattro zampe!
adbanner