IPERTERMIA NEL CANE: COSA FARE E COSA NON FARE
Il colpo di calore è un’emergenza acuta e potenzialmente letale caratterizzata da un aumento della temperatura corporea che può causare danni termici ai tessuti dell’organismo.
Esistono parecchie malattie o condizioni fisiche capaci di concludersi in eventi ipertermici nel cane, ma in genere il colpo di calore si verifica dopo un esercizio fisico o in seguito al confinamento in un’area chiusa con scarsa ventilazione. L’amico a quattro zampe, come l’uomo, ha bisogno di un lungo arco di tempo per potersi acclimatare parzialmente ad un ambiente caldo (dai 7 ai 21 giorni); il non corretto acclimatamento può essere la ragione per cui all’inizio dell’estate viene segnalato un maggior numero di casi di colpo di calore. L’ipertermia può essere facilmente prevenuta se si adottano misure capaci di consentire un corretto acclimatamento, una ventilazione adeguata ed il libero accesso all’ombra e ad acqua da bere fresca.
I SINTOMI
Il colpo di calore o ipertermia nel cane, va preso in considerazione in tutti gli animali che presentano una temperatura corporea interna superiore a 41 °C in caso di alte temperature ambientali.
I principali sintomi in caso di ipertermia nel cane sono:
• Eccessiva polipnea (respiro di frequenza superiore alla norma);
• La cavità orale e le mucose sono di solito appiccicose a causa della respirazione affannosa e dell’estrema disidratazione o ipersalivazione;
• Mucose iperemiche (gengive o altre membrane appaiono arrossate, anziché rosee);
• Il cane può presentare atassia (movimenti scoordinati), tremori, intorpidimento, perdita di coscienza, crisi convulsive o persino coma;
• Vomito, diarrea, melena (sangue nelle feci) e potrebbe presentarsi un’urina scura detta “color Coca Cola” che può verificarsi in animali sani che sono stati esposti a sforzi fisici intensi;
IPERTERMIA NEL CANE, COSA FARE:
Il colpo di calore è un’emergenza medica, perciò occorre contattare velocemente il veterinario; nonostante ciò, il primo intervento è di fondamentale importanza per il nostro cane: uno studio di KJ Drobatz (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8944805) ha dimostrato il tasso di
mortalità del 49% per i cani che non sono stati raffreddati dai proprietari, contro il 19% di quelli che sono stati raffreddati prima di essere trasportati dal veterinario.
Lo scopo terapeutico primario è l’abbassamento della temperatura corporea interna mediante efficaci misure di raffreddamento utili a prevenire i possibili danni a carico degli apparati vitali:
• Riconosciuti i sintomi dell’ipertermia e dopo aver spostato il cane in un luogo fresco, si potrebbe provare a misurare la temperatura rettale dell’animale: inseriamo prudentemente il bulbo del termometro (la punta argentata) all’interno del retto e facciamo in modo che la punta si appoggi delicatamente alla parete interna – la temperatura dovrebbe salire velocemente; i termometri più adatti sono quelli digitali;
• Se la temperatura arriva a superare i 40°C è indispensabile raffreddare il cane prima di provare
a portarlo dal veterinario;
• Il cane può essere raffreddato immergendolo in una vasca con acqua fresca per 1-2 minuti; l’abbassamento della temperatura corporea può essere accelerato da impacchi freddi (per esempio asciugamani bagnati) nella zona inguinale e sui cuscinetti delle zampe oppure inumidendo testa o orecchie (nell’ultimo caso occorre fare attenzione a non spruzzare direttamente l’acqua sul capo per non causare ulteriori fastidi come le otiti); infine, possiamo dirigere un ventilatore sulle zone bagnate perché favorisce il raffreddamento per evaporazione;
• la prognosi nel cane colpito da colpo di calore dipende dalla durata e dalla gravità
dell’ipertermia, esattamente come noi umani. Il monitoraggio critico è di importanza vitale per le prime 24-48 ore.
IPERTERMIA NEL CANE, COSA NON FARE:
• Il cane non deve essere immerso o bagnato con acqua ghiacciata o ghiaccio: il rapido raffreddamento superficiale può determinare una vasocostrizione da ipotermia che inibisce i meccanismi di raffreddamento e determina la deviazione del sangue caldo verso gli organi interni.
• Non dare al cane alcun medicinale umano destinato a ridurre la febbre: il paracetamolo o l’ibuprofene (tachipirina o aspirina) sono tossici e possono procurare gravi lesioni agli organi interni o addirittura indurre alla morte.
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