Quattro zampe on the road: Dalla Provenza fino ai confini della Spagna orientale | SECONDA PARTE

I NOSTRI ITINERARI: DALLA PROVENZA ALLA SPAGNA ORIENTALE – SECONDA PARTE

Armatevi di Pazienza, mappa diversi minuti di lettura e tanta, ma tanta voglia di scoprire luoghi nuovi!
Siamo giunti alla seconda e finale puntata che racconta le peripezie dei nostri Clyde e Dania dalla Provenza fino alla Spagna Orientale.
Clicca qui per leggere la prima parte. 
Buon viaggio!

L’itinerario è stato realizzato grazie a Dania Pellegrini, Coadiutore del cane in attività assistite di Pet Therapy, educatore cinofilo a Varese e compagna di viaggio di Bonnie e Clyde e Andrea Belloriniwww.clydetherapy.it 

Partenza: Roses
Arrivo: Punta Falconera
Distanza (in auto): 8km circa
Tappe percorso a piedi: Punta Falconera – Cala Murtra, 1.5 km circa;
Cala Murtra – Cala Rostella, 842 m
Tempo stimato: una giornata
Difficoltà: facile
Partenza: Roses
Arrivo: faro del Cap de Creus
Distanza (in auto): 23.4 km
Tappe percorso a piedi: faro del Cap de Creus – Cala Fredosa, 642 m;
Cala Fredosa – Cala Jugadora, poco più di 700 m
Tempo stimato: una giornata
Difficoltà: facile

Quattro zampe nell’Alt Empordá
Salutiamo la Francia e varchiamo il confine spagnolo, penetrando nelle selvagge
terre dell’Alt Empordá – una delle 41 comarche della Catalogna.
Generalmente la Spagna non è considerato un paese DogWelcome, anche se
burocraticamente è simile a tutti gli altri Paesi europei.

Roses: noi abbiamo soggiornato qui, in questo paesino portuale situato nella parte più settentrionale della Costa Brava e adiacente alla nostra meta finale: il Parco Naturale del Cap de Creus.
A Roses abbiamo trovato un hotel con degli appartamenti adibiti apposta per i turisti quadrupedi, e la maggior parte dei bar e ristoranti presenti sul lungomare accettano gli scodinzolanti individui senza alcun problema. Questo piccolo ritaglio catalano è così tanto vicino al confine che si è totalmente francesizzato, rendendolo una meta spagnola perfetta per trascorrere una vacanza con l’amico cane.

Punta Falconera: il promontorio è la zona più meridionale della penisola di Cap de Creus: viene considerata un’area protetta perché si incorpora nel qui sopra citato parco naturale.
Punta Falconera fa parte del litorale di Roses, essendo situato a nord del medesimo golfo. Per raggiungerlo abbiamo seguito 8 km di strada asfaltata che percorre un paesaggio tipicamente mediterraneo: una volta giunti nel punto prestabilito, abbiamo lasciato l’autovettura sul ciglio della strada e ci siamo addentrati nelle macchia; percorriamo poco più di 400 m di sentiero fino ad arrivare al culmine della scogliera.

Cala Murtra e Cala Rostella: il primo giorno in Spagna lo dedichiamo ad alcune delle spiagge più sperdute di questa costa: Cala Murtra e Cala Rostella.
La nostra escursione a quattro zampe parte dal culmine di Punta Falconera, e prosegue su un sentiero costiero che si affaccia direttamente sul mar Mediterraneo.
Il percorso iniziale, che si dirige verso Cala Murtra, è caratterizzato da un susseguirsi di dolci saliscendi e si inoltra nella vegetazione autoctona – formata per al maggior parte da profumatissime piante di rosmarino.
Dopo un chilometro e mezzo di passeggiata, raggiungiamo la piccola cala di 120 metri di lunghezza: totalmente immersa nella natura è solitamente frequentata da simpatici nudisti.
Dopo un breve bagno nelle cristalline acque ci rimettiamo in marcia, percorrendo sempre lo stesso sentiero. Ben presto ci ritroviamo a passeggiare sopra un promontorio cosparso di bassi e gialli cespugli fioriti che ci accompagnano per quasi tutto il tragitto.
A destra dall’altura, riusciamo a vedere Cala Murtra che ci siamo appena lasciati alle spalle, mentre sul lato opposto scorgiamo la nascosta Cala Rostella.
Discendiamo il pendio, e dopo neanche un chilometro di cammino eccoci approdare su una delle spiagge più belle e selvagge della costa: Cala Rostella.
La segreta riva cosparsa di tondi ciottoli ci ha ospitato per il resto della giornata tra i suoi silenziosi scogli, isolati dalla comune frenesia umana.

Il Parco Naturale del Cap de Creus: questo paradiso naturale è una ripida e rocciosa penisola, situata a più di 600 metri sul livello del mare, che ha preso origine dall’erosione delle onde e dai forti venti di Tramontana e Levante che si abbattono frequenti su di essa.
Cap de Creus è stato dichiarato Parco Naturale nel 1998 ed è caratterizzato da due aree protette, una marina e l’altra terrestre. Il capo è riconoscibile grazie al suo faro, il quale rappresenta una destinazione interessante per l’indiscutibile valore naturalistico perché domina la zona costiera disabitata più ampia di Spagna!
Noi siamo partiti da Roses con l’automobile dirigendoci direttamente verso il faro del parco: seguiamo l’ondulante strada che si snoda davanti a noi lungo paesaggi spettacolari ed immensi boschi di pini; poi, a meno di 5 km a sud del Capo, appare il pittoresco paesino di Cadaqués. La piccola località di pescatori è famosa per essere stata il rifugio invernale di Salvador Dalì, che ne ha immortalato i dintorni in diversi suoi quadri.
Continuiamo oltre Cadaqués e ben presto raggiungiamo l’ultima meta del nostro
straordinario viaggio.

Il paesaggio della penisola principale è irregolare, e si inoltra nel mare dividendosi in piccoli promontori secondari ed isolette coperte da una fitta vegetazione.
Sull’estremo orientale si erge il famoso faro circondato da grossi arbusti di timo e rosmarino, mentre tutt’intorno compaiono tantissime sperdute calette che sono facilmente raggiungibili a piedi.
Qui domina la natura incontaminata descritta dall’impervio paesaggio roccioso che discende a strapiombo sul Mar Mediterraneo. Dopo aver perlustrato i dintorni, tra cui Cala Fredosa e Cala Jugadora, ci rilassiamo nel ristorante del faro tipicamente catalano e sopratutto Pet-friendly: tutti i cani sono i benvenuti e, non solo, vengono dissetati e anche rifocillati di deliziosi bocconi.
Tempo fa, io e Clyde ci trovavamo a Capo Finisterre, l’estremo opposto del continente spagnolo rispetto a Cap de Creus: proprio lì, nel punto in cui il sole tramonta dietro alle scogliere selvagge, c’è Finisterre dove lo stesso sole sparisce direttamente nell’oceano.

Consigli di viaggio
In Spagna è obbligatorio: il passaporto, fare un trattamento antiparassitario (pulci e vermi come la tenia), l’antirabbica – almeno 30 giorni prima della partenza, e per gli animali con meno di tre mesi, quindi non vaccinati, non è consentito l’ingresso (al contrario della Francia).
La museruola per cani di grossa taglia è obbligatoria nella maggior parte delle
regioni spagnole. Consiglio di gran lunga la tipologia detta Basket, perché il
modello in nylon è terribile e pericoloso: non permette al cane di aprire la bocca,
causando così un notevole aumento delle temperatura corporea che
normalmente verrebbe espulso.

Il quattro ruote è sicuramente l’unico mezzo accessibile ai quadrupedi per
muoversi all’interno di tutta la Penisola iberica – soprattutto per gli scodinzolanti di taglia medio/grande come Clyde, per i quali è obbligatorio l’uso della cintura di sicurezza o del kennel.
Noi siamo partiti a inizio Maggio: in questo periodo dell’anno le giornate sono soleggiate ma fresche, perfette per trascorrere un viaggio on the road con il compagno a quattro zampe perché non rischia di patire il troppo caldo.
A Cap de Creus la temperatura è adatta per lo scodinzolante turista: le spiagge sono circondate da fitta vegetazione che lo ripara dal sole, mentre il mare può donargli refrigerio nei momenti più afosi.
Per evitare rischi di congestione è importante che il cane entri in acqua almeno
cinque ore dopo il pasto: la loro digestione è ben più lunga della nostra!
Se lo scodinzolante nuotatore dovesse bere dell’acqua di mare potrebbe causargli immediati problemi di dissenteria – nulla di grave, basta curarlo con un ciclo di fermenti lattici.
A fine giornata, bisogna sciacquare molto bene il cane dal sale del mare: alla
lunga potrebbe causare delle dermatiti e, per non irritare la pelle, consiglio vivamente di farlo senza shampoo. Inoltre, è importante ricordarsi di non spruzzare l’acqua direttamente su muso e orecchie, perché se non vengono ben asciugate potremmo causare delle otiti al povero quadrupede.
Per il benessere del quadrupede è il caso di mantenere le stesse abitudini alimentari anche in vacanza, soprattutto se lo portiamo all’estero: se possibile, è meglio portare una scorta da casa, dato che i forti mal di pancia non sono mai graditi da entrambi!
Infine, le medicine del quattro zampe: Enterogermina per eventuali mal di pancia, garze, cerotti, disinfettante – il Betadine è il migliore – e infine il Dontral cani. Quest’ultimo lo consiglio vivamente: serve a combattere la tenia, uno dei parassiti più comuni e facili da prendere in un parco naturale selvaggio come il Cap de Creus.




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